In Corea del Sud si celebra la nascita di Buddha, nel mese di maggio, più precisamente il 5 maggio. Per l’occasione milioni di fedeli partecipano sfilando in Parate commemorative e i Templi buddisti di tutta la Corea del Sud vengono addobbati con migliaia di lanterne colorate creando un atmosfera unica e magica.

E’ usanza celebrare lungo le vie di Seoul una bellissima parata con un corteo di gigantesche lanterne che raffigurano non solo Buddha e la religione buddista , ma anche i tanti simboli della Corea.


La Nascita di BUDDHA
Sulla nascita di Buddha ci sono molte leggende e molte di loro dicono sia avvenuta in Nepal più precisamente nella zona meridionale, a Lumbini, e ne raccontano il concepimento, con chiari segnali che il bimbo che stava per venire al mondo sarebbe stato un Buddha. La sua famiglia di origine si dice fosse una ricca famiglia di stirpe guerriera che dominava il paese e che aveva come capostipite il famoso e leggendario Re Ikṣvāku.
Il padre di Siddartha, era il Raja Suddhodana, il quale a quel tempo regnava in uno dei paesi nell’India del nord. La madre di nome Maya o Mahāmāyā, si racconta fosse una Regina bellissima.
Il Re Suddhodana e la Regina Māyā erano sposati da molti anni ma non avevano avuto figli. Nel Buddhacarita si racconta che Maya sognò che un elefante bianco le penetrò nel corpo senza farle sentire alcun dolore e improvvisamente, al suo risveglio “senza alcuna impurità” rimase incinta di un figlio, che venne chiamato Siddharta e che fu partorito nel bosco di Lumbinī, dove venne al mondo da un fianco senza provocarle alcun dolore. Siddharta, sempre secondo il racconto del Buddhacarita, nacque pienamente cosciente e con un corpo perfetto e luminoso e dopo sette passi annunciò che quella sarebbe stata la sua ultima esistenza al mondo e che era nato per illuminare gli esseri viventi. Durante una cerimonia che venne data per celebrare la nascita di Siddharta,si racconta che vennero invitati monaci e religiosi tra cui il vecchio saggio Asita che svelò l’oroscopo del nuovo nato e riferì ai due genitori la potenza e magnificenza del loro figlio, e la straordinarietà del suo destino: tra le lacrime e commozione egli spiegò che Siddharta sarebbe potuto diventare o un Monarca universale, oppure un asceta illuminato e che avrebbe scoperto la Via che conduce al di là della morte, ossia diventare un Buddha.
Alla richiesta di spiegazioni della sua commozione , il vecchio saggio spiegò che era dovuta sia alla gioia d’aver scoperto l’essenza e venuta al mondo di una persona così speciale, sia per la consapevolezza che vista la sua età troppo avanzata non avrebbe potuto ascoltare e di beneficiare dei suoi insegnamenti. Fece però giurare a suo nipote Nālaka che al posto suo avrebbe seguito il Maestro una volta che fosse cresciuto e che ne avrebbe imparato e messo in pratica tutti i suoi gli insegnamenti.
Il padre rimase turbato dall’ idea che il figlio lo abbandonasse e non potesse divenire Re così negli anni a venire organizzò tutto quanto in suo potere affinchè si potesse impedire l’evento premonitore. La madre di Siddharta la Regina Maya morì purtroppo dopo sette giorni dal parto e il bimbo venne quindi allevato dalla seconda moglie del re Suddhodana, Pajaphati, una sorella minore della defunta Māyā, nella vita più sfarzosa e agiata di un principe. Essendo il figlio di un Rāja, cioè di un capo eletto a cui era affidata la responsabilità del governo, ricevette il nome di Siddharta che significa “colui che ha raggiunto lo scopo”.
Crescendo, mentre il padre l’avrebbe voluto guerriero e sovrano anziché monaco, Il principe Siddartha si sposò giovane, all’età di sedici anni, con la cugina Bhaddakaccānā, conosciuta anche come Yashodharā, con la quale ebbe, tredici anni più tardi un figlio, Rāhula. Nonostante però fosse stato allevato in mezzo alle comodità e al lusso principesco e fatto partecipare alla vita di corte in qualità di erede al trono, la profezia del saggio Asita puntualmente s’avverò.
A 29 anni, Siddartha un giorno uscì dal palazzo reale paterno per vedere la realtà del mondo, ma ignaro della realtà della vita al di là delle mura della reggia vide la crudeltà della vita comune in un modo che lo lasciò sconvolto e attonito. Incontrando un vecchio, un malato e un funerale, improvvisamente capì che la sofferenza reale era quella del popolo e che accomunava tutta l’umanità e che le ricchezze, la cultura, l’eroismo, tutto quanto gli avevano insegnato a corte erano dei valori effimeri. Capì che la sua era una prigione dorata e cominciò interiormente a rifiutarne agi e ricchezze.
Poco dopo essersi imbattuto in un monaco mendicante, calmo e sereno, decise di rinunciare alla famiglia, alla ricchezza, alla gloria ed al potere per cercare la liberazione, una notte, mentre la reggia era avvolta nel silenzio e tutti dormivano, con l’aiuto del fedele auriga Chandaka, montò sul suo cavallo Kanthaka e abbandonò la famiglia ed il reame per darsi alla vita ascetica. . Secondo un’altra tradizione comunicò la propria decisione ai genitori e, nonostante le loro suppliche e lamenti, si rasò il capo e il volto, smise i suoi ricchi abiti e lasciò la casa. Fece voto di povertà e compì un percorso tormentato d’introspezione critica. La tradizione vuole che gli abbia intrapreso la ricerca dell’illuminazione a 29 anni nel 536 a.C. Da lì in poi, Siddartha iniziò la sua vita basata sulla ricerca della pace interiore della meditazione e della ascesa al Nirvana.
Dalla Cina,è arrivato nella penisola coreana nel 3 ° secolo durante Il regno di Goguryeo (Gaya), il regno di Silla e il regno di Baekje successivamente istituirono il buddismo in diversi momenti. Durante l’era della dinastia Joseon, funzionari e nobili soppressero il buddismo a favore del neoconfucianesimo. I templi buddisti ,che sono creati per lo più dentro e vicino alle regioni montuose, sono stati costruiti in luoghi di montagna perchè la Corea a quel tempo aveva una religione basata sul sciamanesimo, che venerava Dei e la natura. I funzionari coreani stabilirono il compleanno di Buddha come festa ufficiale nel 1975.



Photo credit copertina seoulsearching.net
Paola Pelissa